20000 Leghe Sotto I Mari by Jules Verne

20000 Leghe Sotto I Mari by Jules Verne

autore:Jules Verne [Verne, Jules]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
ISBN: 9788845128493
Google: D7nKGQAACAAJ
Amazon: 8845128490
editore: Fabbri
pubblicato: 1974-01-01T23:00:00+00:00


2. Una nuova proposta del capitano Nemo.

A mezzogiorno del 28 gennaio, ritornando in superficie a 9 gradi e 4 primi di latitudine nord, il Nautilus si trovò in vista di una terra a otto miglia a ovest. Osservai, prima di tutto, una catena montagnosa alta circa settecento metri, la cui configurazione si snodava molto capricciosamente. Quando il secondo ebbe rilevato il punto, rientrai nel salone e, non appena la posizione fu riportata sulla carta, riscontrai che eravamo in presenza dellʹisola di Ceylon, la perla che pende al lobo inferiore della penisola indiana.

Andai in biblioteca a cercare qualche lettura relativa a quellʹisola, una delle più fertili del globo, e trovai lʹopera di Sirr ʺCeylon and the cingaleseʺ. Rientrato nel salone, la prima cosa che feci fu di annotare la posizione di Ceylon, cui nellʹantichità erano stati dati tanti nomi diversi. Si trova fra i 5 gradi e 55 primi e i 9 gradi e 49 primi di latitudine nord, e fra i 79 gradi e 42 primi e gli 82 gradi e 4 primi di longitudine est dal meridiano di Greenwich. Eʹ lunga duecentosettantacinque miglia, la sua larghezza massima è di centocinquanta miglia, la sua circonferenza novecento miglia, la superficie ventiquattromilaquattrocentoquarantotto miglia, ossia di poco inferiore a quella dellʹIrlanda.

Dʹimprovviso apparvero il capitano Nemo e il suo secondo. Il comandante gettò unʹocchiata sulla carta, poi, volgendosi verso di me:

‐ Lʹisola di Ceylon è celebre per i suoi banchi perliferi disse.‐

Vi piacerebbe visitarne uno, signor Aronnax?

‐ Certamente.

‐ Bene. Sarà molto facile. Vi avverto però che, se vedremo le zone di pesca, non vedremo i pescatori, perché la raccolta annuale non è ancora cominciata. Darò lʹordine di puntare la prua sul Golfo di Mannar: vi arriveremo nella nottata.

Mormorò qualche parola al secondo che subito uscì. Poco dopo, il Nautilus tornava a immergersi e il manometro indicava che navigavamo a una profondità di nove metri.

Con una carta sotto gli occhi cercai il Golfo di Mannar e lo trovai al nono parallelo, sulla costa nord‐ovest di Ceylon, vicino allʹisola omonima. Per raggiungerlo bisognava risalire tutta la costa occidentale di Ceylon.

‐ Si pescano perle nel golfo del Bengala, nellʹOceano Indiano, nei mari della Cina e del Giappone, nei mari del Sudamerica, nel Golfo del Messico e in quello della California ‐ disse il capitano Nemo

‐ ma a Ceylon questa pesca ottiene i migliori risultati. Noi vi arriviamo un poʹ presto: nel Golfo di Mannar i pescatori non si radunano che nel mese di marzo e là, per trenta giorni, i loro trecento battelli si dedicano al lucroso sfruttamento dei tesori del mare. Ogni battello ha un equipaggio di dieci rematori e dieci tuffatori e questi, divisi in due gruppi, si tuffano alternativamente raggiungendo una profondità di dodici metri, aiutandosi con una pesante pietra che trattengono con i piedi e che una corda tiene legata allʹimbarcazione.

‐ Come? ‐ osservai stupito. ‐ Eʹ sempre usato questo metodo primitivo?

‐ Sempre ‐ confermò il comandante. ‐ Pure i banchi perliferi appartengono al popolo più industriale del globo, agli inglesi, ai quali sono stati ceduti nel milleottocentodue.



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